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ATLANTIDEOLOGIA E MISTERI ELEUSINI L'ORIGINE DEGLI DEI E DELL'UNIVERSO di Guido Maria St. Mariani di Costa Sancti Severi e Munemisyne Alutha Tam Shye
Dopo aver preso in esame lo sviluppo del diagramma della creazione e la
nascita degli Otto Elementi dell'Uovo Cosmico, affronteremo, nella terza parte di
questo articolo, il tema della suddivisione sacrale del tempio in Conte ed il
Regno sull'Universo degli Otto Titani Re degli Dei. Abbiamo visto come per gli Eleusini
il tempo non fosse ciclico, bensì lineare, e come la concezione di tempo sacro, ordinato
e suddiviso in determinati periodi storici, fosse e sia tutt'oggi alla base di questa
grande cultura iniziatica e misterica. Suddetti periodi furono chiamati dagli Eleusini
Conte. ciascuna Conta non aveva durata fissa e stabilita, ma poteva andare,
cronologicamente, da un avvenimento sacrale importante ad un altro; concetto che venne
ripreso anche dagli Etruschi, nella loro suddivisione del tempo in saecula. In
riferimento alle Conte, così già si esprimeva l'autore ennico Rhashamele'sh, citando
quanto era inciso sulle arcaiche tavole dette "Le Pietre delle Stelle": "L'inizio ancor non era, Le prime sei Conte fanno parte di quella che viene chiamata Fase Mitologica. Tau-Uno Assoluto determina la Prima Conta; le successive, fino alla sesta, sono determinate rispettivamente da quegli elementi divini primordiali noti come Nuth'e, Thekhe's, Manthetmnu, Phykkhe'sh e Sfath. Così, in merito alla Sesta Conta, quella determinata da Sfath, si esprime Rhashamele'sh: "Chi prevede i remoti eventi nel futuro tempo, il rimedio attempo pone, e predispone ogni atta misura che ostacolo sia a chi la Thekhe'sh (la Legge n.d.A.) infrange. Per eccelsa necessità dunque fu stabilita la Conta Sesta che non è nel tempo, con la irremovibile creazione della non creata Sfath Cosmica, la cui immensità è priva d'ogni materiale misura, avendo in Essa ciò che è materia che non è nella materia". Con la Settima Conta, che coincide con l'Età del Tau, ha
inizio la cosiddetta Fase Storica, con un computo cronologico che i Testi fanno
iniziare, rapportato con gli attuali parametri di datazione, nel 368.150 a.C. "Venne poi la Conta Nona, in cui Uan, raccolti i suoi figli primogeni, scelto il maggiore, gli diede l'imperio. Fu in allora il secondo Re degli Dei, Primo fra tutti i Tan, Uea. Ed era ancora dello Smeraldo l'Età". Vediamo quindi che Uea, assimilabile nella cultura ellenica al Titano Ocèanos, fu il secondo Rei degli Dei. Citiamo ancora Rhashamele'sh: "Ventitremila anni degli En'n durò l'Età dello Smeraldo, per í tempi di Conte due. Ed Eln's, es¬sendo il secondogenito, fu chiamato da suo Padre Uan affinché per terzo regnasse sugli Dei Tan; e fu all'istante allor la Conta Decima, e iniziò l'Età del Rubino". Vediamo quindi che Eln's, assimilabile nella cultura ellenica al Titano Kèi, personificazione del cielo diurno, fu il terzo Re degli Dei; Così prosegue Rhashamele'sh: "E passato fu il tempo di Eln's; il Padre Uan chiamò a sè Fan, detto En'n, il Terzogenito (...) ed Egli divenne il quarto Re degli Dei Tan (...) e il primo attimo dell'lmperio di Fan determinò l'inizio della Conta Undicesima". La Conta Undicesima dl Fan, assimilabile nella cultura ellenica al Titano
Krèi, riveste un'importanza del tutto peculiare, poiché la data del suo inizio, indicata
nei Testi come il 92.040 a.C., coincide con la discesa degli Dei Titani sulla Terra,
preludio, come vedremo, alla creazione da parte di Essi dell'umanità. "E giunse sul lungo filo del tempo l'Età del Topazio (69.120 - 34.561 a.C., n.d.A.), trascorsi che furono i Ventiduemilanovecentottanta anni dell'Età del Rubino, secondo il computo degli En'n, per il tempo di Conte due (la 10° e la 11°, n.d.A.). Acciocché il Grande Uan, chiamato a sè dei Tanici figli il quarto, lo proclamò Re degli Dei Tan. E Full, chiamato anche Jll, fu il quinto Re degli Dei Tan (...) e secondo il computo nostro, passati che furono Trentaquattromilacinquecentosessanta anni, l'Età del Topazio ebbe termine, e con essa le Conte Dodicesima, Tredicesima e Quattordicesima". Il Regno di Full, quinto Re degli Dei, assimilabile al Titano Hypherion,
il Padre del Sole nella cultura ellenica, coprì quindi ben tre Conte, la 12°, la 13° e la
14°, per un totale di ben 34.560 anni. "E quando fu proclamata la Conta Quindicesima, il Grande Uan, chiamato presso il Suo Dioritico Trono il quinto figlio, Io fece Re. E Hyi, detto anche Fa, fu il sesto Re degli Dei Tan. Nel medesimo istante scoccò l'inizio dell'Età dell'Oricalco (34.560 - 23.041 a.C., n.d.A.), che durò in tutto 77.520 dei nostri anni". Hyi, assimilabile nella cultura mediterranea a Hyaphetos, Padre dell'Umana
Stirpe, fu quindi il sesto Re degli Dei. È importante specificare che le Conte fin qui
menzionate, fino alla Quindicesima compresa, non riguardano vicende umane, non essendo
l'umanità ancora stata creata, ma esclusivamente vicende divine, dall'origine degli Dei
Titani, fino alla loro venuta sulla Terra. sarà durante il Regno di Hyi, nel corso della
Conta Quindicesima, che avrà luogo, ad opera dei Titani figli di Hyaphetos, la creazione
dell'umanità. Ma questo sarà argomento della quarta ed ultima parte di questo
articolo. "E vedendo che gli eventi erano prossimi, il Grande Uan chiamò a sé il sesto dei suoi figli, il folle Tun, e lo proclamò settimo Re degli Dei Tan. E scoccò in quell'attimo la Conta Sedicesima, e con essa ebbe inizio la povera di tempo Età dell'Oro (23.040 - 19.176 a.C.), che ebbe a durar Tremilaottocentosessantacinque dei nostri anni". In questo passo, quando Rhashamele'sh, parlando di Tun, settimo Re degli
Dei Titani (assimilabile al Titano Kronos della cultura ellenica e al Saturno dei
Latini), scrive che "gli eventi erano prossimi", fa riferimento all'imminente
Grande Guerra Galattica, un evento mitico presente in tutte le culture e
tradizioni della Terra, esemplarmente narrato, in ambito mediterraneo, dalla
"Titanomachia" di Hesiodo. Si trattò di uno scontro fra gli Antichi Dei, i Titani,
e i nuovi Dei usurpatori, gli Olimpici, finalizzato al controllo dell'Universo: uno
scontro di proporzioni immani, che vide i "nuovi Dei" nelle vesti di vincitori e i Titani
relegati, secondo la Tradizione, nel Tartaro, fino al giorno della riscossa, quando,
spezzate le possenti catene di oricalco che li tengono prigionieri, torneranno per
riconquistare quanto fu loro. "E poi il tempo spezzò il suo filo e l'immensa Galassia si rivoltò su sé medesima, e fu la Diciassettesima Conta, e il Grande Ciclo Galattico aveva avuto inizio e fine, e nel mezzo sedici Conte si erano succedute. E con l'infame Diciassettesima venne la Grande Guerra Galattica (...). E per centosettanta tre anni (..) non vi fu altro che immane rovina e luttuosa guerra di ottomila e ottomila battaglie (...)". Nel passo che segue, sempre tratto dalle "Progenie" di Rhashamele'sh, si parla della follia di Tun, settimo Re degli Dei, e del ruolo inconsapevole da questi avuto nella sconfitta dei Titani: "La settima e ultima parte della siderale pugna l'assunse il folle Tun (...). Costui divenne folle a seguito della Sua Opera, Manzi, pur non capendolo, ai nemici che tali non credeva, confidato i segreti d'accesso alle membra di Suo Padre, l'Immenso Uan, e introdottoli nelle parti più riposte, non aveva potuto impedire che questi lo trucidassero con il consenso di Sua Madre Taea. Più oltre nell'impietoso tempo fu danno, e ancor inconsapevole di Suo fratello, il grande Full, che la Paterna sorte di Lui si ripeté, trucidato fu poi precipitato, infin s'adoperò per far si che Hyi fosse toccato dalla sfortunata sconfitta. Ma ancor folle non era quando sostituì Suo fratello Hyi quale Re degli Antichi, (...) e con altere gesta organizzò non la saggia difesa, ma la disastrosa offesa. Ancor questa non aveva toccato l'inevitabile epilogo, che Egli, accortosi del suo errore, abbandonando i Tan fratelli e figli, dalla pugna agre con viltà fuggì, e in umile e sconosciuto sito si nascose agli occhi dei Tan traditi, ma non dai suoi, acciò questi stessi non fosser a Lui accusa, Egli l'atho (lo spirito, la mente, n.d.A.) si sconvolse e divenne il Dio Folle". L'ultimo e ottavo Re predestinato degli Deì Titani non ebbe il tempo di
succedere a suo fratello, il folle Tun, e non regnò mai quindi sugli Dei Titani e
sull'Universo.
IL DIO TITANO DEI KHATH
HATH-A-XHI-SAN |
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