ATLANTIDEOLOGIA
E MISTERI ELEUSINI
L'ORIGINE DEGLI DEI E DELL'UNIVERSO
SECONDO I MISTERI ELEUSINI
di Guido Maria St. Mariani di Costa Sancti Severi
e Munemisyne Alutha Tam Shye
PARTE I: LA GENEALOGIA DEL
TAU
La conoscenza della genealogia divina, ovvero della nascita ed evoluzione
di quelle forze sottili al tempo stesso artefici e ordinatrici dell'Universo, della
fisicità e della non-fisicità, di quelle forze che l'uomo in ogni tempo ha sempre
chiamato Dei, rappresentava per gli antichi eleusini la base stessa della Conoscenza
iniziatica e dell'erudizione. Essendo quella eleusina, a differenza di molte altre
religioni dell'antichità cristiana, un culto prettamente "escatologico", cioè non basato
- come sosteneva Mircea Eliade - sul tempo ciclico e sul ripetersi infinito degli eventi,
bensì sui due principi cardine dell'Arké e dell'Eskaton, dell'Origine della Fine (quindi
sostanzialmente fondato sul concetto di un "tempo sacro" regolato dall'Orizzonte degli
Eventi, che, partendo da una creazione, conduce ad una fine dei tempi regolata da una
profezia e ad una rigenerazione finale), si può ben comprendere l'attenzione che le
Scuole misteri- che eleusine hanno sempre rivolto al nesso fra la genealogia divina ed il
percorso dell'uomo sulla Terra. Tali Scuole ci hanno infatti trasmesso un diagramma della
creazione che di fatto è unico e distinguibile fra tutti quelli pervenutici
dall'antichità classica e del vicino oriente antico. Unico e distinguibile proprio perché
"escatologico", cioè inserito nel tempo, tanto in quello divino quanto in quello
umano.
Tale diagramma, che con il presente articolo inizieremo ad esaminare, è stato oggetto di
un'intensa esegesi da parte delle Scuole eleusine, dall'antichità ad oggi, ed ha sempre
rappresentato un punto fermo per l'apprendimento iniziatica. Proprio perché collocato nel
tempo, esso ci presenta la nascita e l'evoluzione dei principi divini "di base", cioè
delle forze divine primordiali e assolute, avvenuta su di un piano non fisico
precedentemente alla creazione dell'Universo stesso e della fisicità, arrivando infine a
quest'ultima, con un susseguirsi di evoluzioni che "nel tempo" collocano la nascita sia
degli Dei che degli uomini loro figli.
Il tutto nasce dalla staticità assoluta-totale, il Seln's ovvero il Khaos
primordiale, il quale, in una dimensione atemporale, scaturisce la Tha, la
Voragine Primordiale (in greco Tartaro).
È dalla Tha che la tradizione eleusina fa partire la nascita di quei principi cosmici
sottili dall'uomo poi chiamati Dei.
In grembo alla Tha, in principio, era Tau, Zero assoluto. Non vi era l'Universo,
non vi era la fisicità, vi era soltanto la Mente Suprema che il tutto e il nulla
in sé riassumeva; una Mente Suprema non ancora auto-concepitasi tale, la cui unica
manifestazione era la consapevolezza di sé, cioè l'essere. Lo Zero assoluto, essenza
divina totale e primordiale, aveva in sé il potere di elevarsi all'ennesima potenza,
auto-concependosi quale Mente Suprema Cosciente. Fu cosi che Tau-Zero Assoluto divenne
Tau-Uno Assoluto, il Seme, il Tutto, cioè il pensiero puro della materia
invisibile intesa come energia che si spande e si trasforma. Si tratta della somma
Divinità degli Eleusini, impersonificante l'essenza stessa dell'Universo, la Divinità
creatrice, la Divinità da cui tutto ha avuto inizio.
Tau-Uno assoluto generò Nuthe, il Due, la notte Creatrice e Germinatrice (in greco
Nix), senza la quale il seme non avrebbe potuto diventare "prodotto". Nuthe va intesa,
come Tau, come Entità impersonale e incorporea (non esistendo ancora la fisicità),
essendo parte e parto del pensiero di Tau, e in essa sono concepiti quattro aspetti (che
vedremo meglio nella seconda parte di questo articolo), fra cui uno materno, quale
Matrice-Tenebra che dà e mantiene la vita sia a livello mentale che fisico
(aspetto che i popoli egei chiamarono Lada, i Greci Leto e i Romani Latona, cioè "la più
dolce e tenera delle Entità dal Bruno Manto", e uno splendente (aspetto identificato con
Asteria, cioè "la Notte dal Manto Azzurro che risplende"), ovvero la fase in cui la vita
esplode nel suo eterno fiorire grazie alla staticità assoluta che mantiene incorruttibile
il suo prodotto.
Nuthe generò Thekh'e, la Legge, il prodotto dell'Uno e del Due che divenne il Tre
e che "mantenne ciò che doveva". Questo elemento divino non altro simboleggia che la
Legge Cosmica, senza la quale l'Universo non avrebbe potuto, una volta creato, esistere.
Thekh'e è, in sintesi, la regola stessa della fisicità in opposizione al Khaos, è
un'Entità fondamentale sulla via della creazione, un'Entità non fisica, atta però a
stabilire delle regole fisiche, poiché Essa è la Legge che regola la materia e le energie
cosmiche. E' il moto perpetuo, la gravità, il magnetismo, la natura.
Thekh'e generò Manthethmnu, il Rombo, il Figlio della Legge, che divenne il
Quattro Assoluto. "E fu Casa, Civiltà, Gente, Stabilità". Sono i quattro concetti
simbolici di questa Entità, che simboleggia l'Universo che ha ricevuto la Legge
trasformandola in Ordine.
La sequenza divina prosegue con Phykkhesh, generato dal Quattro Assoluto, che
divenne il Cinque Assoluto. Esso rappresenta la Fratellanza Mentale o la
"Fratellanza Mentale Compiuta nel suo fine d'inizio". Anche questa quinta fase
preordinata della creazione è una Entità astratta e impalpabile. Phikkhesh è infatti,
come recitano i Testi, "Puro Pensiero Ordinato nella Perfezione Assoluta di
Stabilità". Sarebbe puerile da parte umana tentare di dare una qualsiasi figura a
queste cinque Entità Primordiali; Tau, Nuthe, Thekh'e, Manthethmnu e Phikkhesh non sono
infatti Dei da umanizzare secondo la mentalità comune, bensì i cinque aspetti fondanti
della Mente Suprema che non scadono a livello di Dio. Essi non vivono nel tempo, ma è
quest'ultimo parte di Essi. È da Essi che il tempo scaturisce, che il tempo ha origine,
sia il tempo umano che quello divino.
La sequenza prosegue. Da Phikkhesh ecco scaturire Sfath, la "Spada
Cosmica", che divenne il Sei e assicurò la Forza, il Messaggio, la Veglia. Essa
rappresenta la Messaggera di Tau e di Nuthe, la Guerriera di Thekh'e, la Vegliante del
Manthethmnu e del Phikkhesh. Essa simboleggia l'essenza stessa della difesa dell'Ordine
divino, in opposizione alle forze di Fiamma, la Mutevole e Incostante, e alle forze di
Luce, scaturite secondo la Tradizione dalle viscere del Monte o Triangolo figlio della
Luce, forze antitetiche e avverse a quelle della Creazione, prodotto a loro volta di una
Creazione antitetica. E proprio dall'esistenza di queste forze opposte trae Sfath la
principale ragione di essere, in quanto Essa si erge a difesa estrema della Creazione in
opposizione ad esse.
Nella Tradizione eleusina, Luce viene menzionata con il termine Uv, mentre
Fiamma è chiamata oscenamente Uvs-s. Il Triangolo, o Monte di
Luce, è invece chiamato Imn. Luce rappresenta l'Antimatrice dell'Anti-Uno che
si oppone a Tau, ovvero lnmn ("lnnomina", "Il cui nome non esiste",
chiamata per questo anche Hek-Em's, cioè 'la Senza Nome'). Esso è una
mutazione e al tempo stesso un prodotto di Lun, l'Oscurità Primordiale
Catactonica, contrapposta a Tha, la Voragine Cosmica generatrice di
Tau. Lun e Tha sono quindi entrambi scissioni di Seln's, il Vuoto Primordiale
Assoluto (in greco Khaos).
Questa duplice creazione è un concetto di fondamentale importanza nei Misteri Eleusini,
un concetto sul quale ci soffermeremo più dettagliatamente nei prossimi articoli, in
quanto, come vedremo, si pone alla base della mitologia eleusina e ci aiuta a comprendere
l'inconciliabile opposizione fra Dei Titani e Divinità Olimpiche.
La sequenza genealogica divina non si arresta con Sfath, ma da Sfath in poi assistiamo al
passaggio fra una dimensione di non-fisicità ad una di fisicità, con la nascita
dell'Universo, la quale avviene "nel tempo" (storicamente, secondo i Testi, circa
sedici miliardi di anni fa), in concomitanza con la nascita del Sette, ovvero Ua
(detto anche Uan-s), il "Grande Vegliante Azzurro", Entità che si pone alla
base degli Dei della fisicità e della temporalità, cioè collocati nel tempo e nello
spazio, in una dimensione che porterà alla nascita dell'umanità e delle altre schiere dei
figli degli Dei.
Al Sette segue l'Otto, il Grande Messaggero Cosmico, il quale spanse il seme delle
sue progenie divine che percorsero le sedici parallele dell'Universo. Con esso, come
recitano i Testi, "fu compiuto ciò che iniziava".
La Creazione ha termine e ora può iniziare la vita, sia a livello materiale che
spirituale.
E vediamo che il Nove, passaggio che completa la Creazione, non è più impersonificato
come i precedenti da concetti divini astratti e impalpabili, ma da una progenie di
Messaggeri Azzurrei "che nacquero scegliendosi per la prima volta eterea massa
fatta di Notte", cioè un corpo, anche se fatto di sola intelligenza. Tale progenia
divina avvolse allora e coprì con le sue membra la materia dei pianeti, la quale, dal
seme di Tau posto nella matrice Notte, concepì i Tan, ovvero gli Dei Titani
dando loro una massa corporea fatta di un solo terzo di Notte e le altre due di acqua e
terra.
I Titani occuparono, nel diagramma della Creazione, i posti dal Dieci fino al Sedici. E
saranno proprio i Titani, Divinità a questo punto non solo "di concetto", ma fisiche e
reali, a dare origine sulla Terra all'umanità, creandola, come vedremo "a loro
immagine e somiglianza".
(Parte
2)