IL MYRTOS, FIORE DEGLI DEI
di G. M. St. Mariani Costa Sancti Severi
Il myrtos, chiamato nell'antichità "il fiore degli Dei", è sempre stato considerato come
una pianta sacra fin dai tempi più remoti.
Si ha menzione che fosse sacro ad Aphrodithe e alla di Lei genitrice, la grande Dea Madre
Titana Dione-Akakal; motivo per cui lo si usava sulle are di queste due Dee.
Il myrtos era usato nei sacri Semna di Eleusi dalle donne, che se ne coronavano per
manifestare esteriormente tutta la loro gioia e la loro purezza interiore. Atto di
devozione era il presentarsi coronate di myrtos di fronte ai santuari delle Due Dee, la
Madre e la Figlia, cioè Damater Hyppia, Dea delle biade e dei cavalli, e
Kore-Phersefassa, la Despoina delle genti di stirpe egeo-mediterranea. Come avveniva
ovunque queste Dee fossero venerate, a prescindere dai nomi che venivano loro attribuiti:
Damia e Auxesia per le popolazioni di stirpe micenea (Eoli, Joni, Xuti, Helleni, Achei),
Demetra e Kore-Persefone per i Greci di stirpe dorica, Serfue e Akaviser per i Rasnakh,
(conosciuti come Twrs dagli Egiziani, Thyrrheni dai Greci, Tusci dai Latini e come
Etruschi da noi contemporanei), e infine Ceres e Proserpina per i Romani e gli
Italici.
Il myrtos era sacro anche alle ninphe di mare, le Oceanine e le Nereidi, nonché alle
Eorphatie, chiamate da Omero le "Omicide Amazzoni".
Recita un importante testo misterico: "Se sei pura come il myrtos, allora col piccolo
fiore stretto in pugno avanza pure a passo sicuro nella grande bufera, sul grande abisso
della Nera Voragine o all'incontro d'ogni forza avversa, perché sarai protetta, e
qualsivoglia pericolo, spaventato, fuggirà dal tuo orizzonte. Ma se non sei nella purale
Verità, non osare avvicinarti al sacro fiore, perché ti si rivolterà contro. Non esisterà
allora rimedio in questo mondo che potrà salvarti dal Sacro Fiore degli Dei".